Tradimento fra cognati

Tratto da articolo pubblicato il 08.04.2008 su RIMINI DONNA, RD Editore da Rimini Comunicazione srl

scritto dal Dr.Andrea Ronconi Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo a Rimini "Tradimento fra cognati "


Caro Dottore, ho 31 anni e da 4 anni sono sposata con il primo uomo frequentato dai tempi del liceo. Siamo entrambi liberi professionisti e in carriera ma non abbiamo figli.


Mio marito ha un fratello sposato da un anno e mezzo con una ragazza che a giorni darà alla luce un bimbo. Io con questa ragazza non ho legato particolarmente ma da cognata devo uscire spesso con loro perché i nostri mariti, essendo fratelli, tendono a frequentarsi e a fare le cose sempre assieme.


Il primo anno di matrimonio sembrava la coronazione di un sogno, mi è difficile ricordare qualcosa che andasse storto. Poi tra noi è successo qualcosa che non mi so ancora spiegare. Non lo sentivo più vicino a me come prima, quasi non mi sembrava fosse lui. Mi chiesi se l’Amore in cui avevo creduto tanto si fosse spento o se l’avessi vissuto in modo illusorio.


Ho incominciato a provare ostilità e nella frustrazione di non avere più un dialogo con mio marito, un giorno ho conosciuto, via chat, un ragazzo che ho poi incontrato. Lui mi ha fatto risvegliare quei sensi e provare quelle emozioni che credevo dimenticati. Ho chiesto a mio marito di non vederci più per almeno un mese, per chiarirmi meglio con me stessa.


Ora io e mio marito siamo tornati a dormire nella stessa casa ma continuo a sentirmi confusa ed in colpa per quello che ho fatto e per quello che, ancora, penso e sento per l’altro.

 

Gent.ma Signora, è chiaro che sta vivendo un periodo di crisi coniugale per Lei senza precedenti e che la situazione di conflittualità che si è sviluppata fra Lei e suo marito è sorta in seguito a difficoltà legate alla comunicazione emotiva ed affettiva.


La presenza, nel tempo libero, quasi continua dei suoi cognati ha contribuito a farLe percepire una prospettiva senza sbocchi per la vostra vita coniugale.


Questo presente contrasterebbe con la Sua idea di coppia “in divenire”. E’ importante che una coppia possa mantenere buoni rapporti con l’esterno in genere e con i membri delle rispettive famiglie di origine, in particolare.


Ma è anche opportuno riuscire a conservare i confini fra coppie e fra famiglie diverse. E’ funzionale vivere con piacere l’impegno reciproco del rispettarsi e nel cercare di stare meglio insieme.


Sembra però che, fra voi, il piacere si sia trasformato, in virtù dei “principi”, in continui sacrifici e doveri: bloccando la comunicazione, spegnendo le passioni e inibendo lo sviluppo della coppia.


Decidere con chi rimanere o con chi stare in futuro è un diritto di tutte e tre le persone coinvolte, se consapevoli di cosa è avvenuto.


La sua paura di mettere in discussione il suo matrimonio è normale, ma credo che con l’aiuto di un esperto possiate prendervi ciascuno le proprie responsabilità per affrontare, comunque vada, un chiarimento all’interno e all’esterno della coppia.


Se il suo disagio attuale fosse dovuto più a come fare per star meglio piuttosto che al dubbio con chi stare sappia che potrebbe rivolgersi anche da sola allo psicologo, per ricevere un supporto professionale.