L'uomo sempre pronto a farlo         (Miti Sessuali)

Tratto da articolo pubblicato il 08.03.2011 su RIMINI DONNA, RD Editore da Rimini Comunicazione srl

scritto dal Dr.Andrea Ronconi Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo a Rimini " L'uomo sempre pronto a farlo "

 

Nella mia esperienza di psicosessuologo ho incontrato tante persone con  problematiche molto diverse fra loro, esemplificando le più frequenti negli uomini: disturbi erettivi, eiaculazione precoce, calo del desiderio, ecc.; nelle donne: anorgasmia, desiderio ipoattivo, vaginismo, ecc.

 

Le cause di questi disturbi e problematiche sono di natura diversa e complessa possono essere psicologiche (individuali) e relazionali (di coppia), oppure di origine biologica cioè organiche oppure ancora mista, determinate da entrambe le componenti. Anche quando sono state correttamente escluse le cause organiche dal medico (diagnosi differenziale) rimangono i fattori di natura psicologica perché tutte le donne e gli uomini provano emozioni, hanno dei pensieri, si comportano e si relazionano con il partner in maniera specifica.

 

Fra i vari aspetti che possono predisporre e determinare l’esordio di difficoltà sessuali, le aspettative irrealistiche assumono un ruolo importante. Parallelamente ai processi biologici come le modificazioni biochimiche del cervello, la secrezione di ormoni, la vasodilatazione ecc., si sviluppa una storia relazionale e sociale fatta di eventi pubblici e ben visibili che a sua volta prende forma dall’interno della mente in interazione con l‘ambiente, una dimensione più privata fatta di pensieri, credenze ed emozioni.

 

Negli anni le opinioni relative alla sessualità si sono cristallizzate in stereotipi e miti che rappresentano, per esempio, un maschio sempre pronto a penetrare la propria partner, o qualsiasi donna, in ogni momento e in qualsiasi luogo indipendentemente dal grado di partecipazione, negando o minimizzando l’importanza di un coinvolgimento attivo da parte della compagna. Il modello di uomo il cui valore e forza si identifica con la virilità, l’uomo “vero”, quello che “non deve chiedere mai”.

 

Coerentemente con questo mito, qualora si verificassero delle difficoltà di erezione, questi uomini tenderebbero a ritenere sufficiente l’assunzione di quella o quell’altra pillola nell’illusione di risolvere tutto e subito senza parlarle con la partner.

 

Queste false credenze se non demistificate cioè riconosciute e poi trasformate in interpretazioni più realistiche dei fatti, potrebbero generare ansia di prestazione (che dopo le prime difficoltà diventa ansia anticipatoria inibendo anche il desiderio) contribuendo a causare varie problemi. Lo sviluppo di aspettative realistiche è quindi un prerequisito fondamentale per promuovere la salute sessuale e relazionale. I miti sessuali fonte di aspettative irrealistiche sono presenti parimenti nella mente degli uomini come in quella delle donne.

 

Alcune donne si aspettano (irrealisticamente) che il pene del partner debba erigersi subito e senza fare alcunché di specifico, come se bastasse la vicinanza emotiva e fisica o essere percepite attraenti ed amate. Questa aspettativa presente in alcune donne è evidentemente ancorata a credenze erronee sul funzionamento della sessualità maschile e di coppia. E’ dimostrato che, soprattutto con l’avanzare dell’età, l’uomo invece abbia bisogno di essere adeguatamente stimolato, accarezzato, baciato dalla propria partner per eccitarsi sufficientemente. Questo semplicissimo esempio per ribadire il ruolo centrale delle aspettative di entrambi.

 

Approcciarsi all’altro senza pretese, non aspettarsi reazioni prevedibili e scontate, è uno degli atteggiamenti più efficaci nel preservare e promuovere esperienze sessualmente gratificanti. Per neutralizzare, con o senza l’aiuto dello psicosessuologo, gli effetti degli dei miti sessuali e sviluppare aspettative realistiche necessita:

1)      Sviluppare conoscenze scientificamente basate sulla sessualità;

2)      Saper riconoscere la presenza di credenze e miti che attivano aspettative irrealistiche;

3)      Sostituire queste credenze erronee con conoscenze fondate;

4)      Promuovere uno scambio comunicativo aperto con il partner sui reciproci bisogni emotivi, affettivi e sessuali, rinnovando la relazione in tutto l’arco della sua esistenza.

Comunque vada sarebbe un vero successo se entrambi i partner spostassero l’attenzione dalla prestazione all’incontro con l’altro. A questo scopo può aiutare focalizzare il proprio sentire sul momento presente, lasciandosi trasportare dalle diverse sensazioni piacevoli in divenire, nella libertà (unicamente vincolata dal rispetto reciproco) di muoversi e di comunicare attraverso i propri corpi, le emozioni e gli affetti.   

 

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