Tratto da articolo pubblicato il 11.11.2011 su RIMINI DONNA, RD Editore da Rimini Comunicazione srl
scritto dal Dr.Andrea Ronconi Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo a Rimini "incertezza, crisi sociale e
disagio emotivo"
L’incertezza domina a livello planetario nelle persone frustrate e deprivate della speranza per una prospettiva di stabilità economica ed occupazionale legata al default che è innanzitutto culturale e sociale.
La grave situazione di crisi globale in atto contribuisce ad abbassare la qualità della vita (per alcuni lavivibilità), predisponendo lo sviluppo di disagi emotivi e/o amplificando quelli già in essere. Apprensione, frustrazione e rabbia sono reazioni fisiologiche in un siffatto contesto sociale. Questo processo non risparmia quasi nessuno.
Anche i più fortunati, cioè coloro che risentono meno della crisi economica, pur non vivendo in prima persona le condizioni di svantaggio sociale vengono allarmati dalle immagini della realtà che giungono loro attraverso i media. Questa risonanza emotiva, anche se per qualcuno può risultare fastidiosa, potrebbe stimolare lo sviluppo di un clima sociale di solidarietà. Quindi avrebbe una funzione adattiva, all’interno di una dinamica sociale di cambiamento.
Siamo in un epoca nella quale le trasformazioni sociali si stanno realizzando su scala globale e in tempi straordinariamente veloci travolgendo con un eccesso di informazioni gli stili di vita che pensavamo fossero stabili modelli di riferimento.
L’incertezza e i timori per il futuro vengono condivisi attraverso la comunicazione anch’essa globalizzata. Le azioni che mettiamo quotidianamente in atto, nel tentativo condizionare positivamente il decorso dell’esistenza, rispecchiano la qualità e la misura delle nostre capacità di adattamento. Queste capacità si apprendono giorno dopo giorno.
La percezione del senso di padronanza esistenziale, cioè credere e sentire che, in una certa misura, il nostro modo di pensare e di agire possa condizionare positivamente la qualità della nostra vita attuale e migliorare quella futura, è strettamente legato all’atteggiamento mentale di sentirci responsabili nella co-determinazione della nostra storia personale e comunitaria.
Organizzarci le giornate può rivelarsi relativamente efficace per contenere le apprensioni dell’incertezza per ciò che di fatto non possiamo direttamente controllare. Prima di attuare programmi e piani di vita è opportuno chiarirci gli obiettivi potenzialmente realizzabili in linea con i nostri limiti e risorse. Nell’immediato può aiutare saper indirizzare la nostra attenzione al tempo presente e passo dopo passo partecipare pienamente e fattivamente all’esperienza longitudinale della vita.
L’incertezza quando è gestita e non subita è la testimonianza positiva che stiamo partecipando, anche se parzialmente, al cambiamento che sta avvenendo dentro e fuori di noi.
Possiamo optare tra una gamma di reazioni che vanno dall’accogliere passivamente gli effetti delle decisioni altrui e di quelli legati ai fattori causali ignorati o sconosciuti, fino a scegliere di impegnarci nel condizionare questo processo evolutivo già in divenire cercando di promuovere il nuovo che verrà.
Possibilità di ricevere sostegno emotivo e realizzare consulenze a distanza, senza recarsi presso lo Studio: