Amore: chiarirsi i dubbi "lo amo o no?"

Tratto da articolo pubblicato il 08.03.2009 su Il FO' di Romagna, Gruppo Editoriale L'Espresso Spa

scritto dal Dr.Andrea Ronconi Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo a Rimini "Amore: chiarirsi i dubbi "

 

I dubbi appartengono alla storia dell’evoluzione della nostra specie dal momento in cui l’uomo ha sviluppato la propria consapevolezza.

 

La necessità di adattarsi all’ambiente circostante in continuo cambiamento, insieme ad altri bisogni secondari, ha stimolato il cervello a svilupparsi nelle diverse funzioni ed abilità mentali: percepire, pensare, rappresentare, immaginare, ecc.

 

La consapevolezza di essere, non solo al mondo e quindi di esistere, ma anche di poter agire in modo attivo sul mondo stesso, sulla realtà attraverso il comportamento allo scopo di vivere al meglio, ha contribuito all’acquisizione delle potenzialità strumentali del ragionamento.

 

La coscienza di sè stessi è una dimensione molto complessa che va dalla percezione momentanea dei propri pensieri, emozioni, sentimenti fino al riconoscimento dei bisogni più personali, relazionali, identitari e quindi alla definizione dei nostri confini come persone.
 
Le modificazioni biochimiche del cervello sono allo stesso tempo anche processi mentali (pensieri) e reazioni fisiologiche (emozioni) che condizionano, in ogni istante della vita, i nostri comportamenti.
 
La maggior parte dei nostri comportamenti (con effetti positivi o negativi) sono appresi con l’esperienza, in maniera automatica. Solo in minima parte possiamo scegliere di percepire, pensare, quindi con un atto di volontà comportarci in un certo modo grazie alla coscienza di noi stessi e alla conoscenza degli altri e del mondo.
 
In qualità di terapeuta della coppia, psicologo e sessuologo posso dire che fra i motivi per i quali le persone più frequentemente mi consultano è il disagio legato alla difficoltà e al bisogno di capire se la storia relazionale che si sta vivendo in quel momento con quella o quell’altro partner, sia definibile o meno come amore, quello con la “a” maiuscola.
 
Nei momenti di crisi sentiamo la necessità di sapere se l’esperienza che stiamo vivendo è caratterizzata o meno da affetti e sentimenti importanti. L’importanza che attribuiamo ai nostri sentimenti per il partner ci può o meno aiutare ad impegnarci ancora, facendoci forza per resistere alle piccole e alle grandi insoddisfazioni, delusioni e difficoltà che si possono incontrare in un determinato periodo della vita in coppia.
 
Dubbi diversi, associati a gradienti di disagio emotivo differenti che, nelle situazioni più penose e meno soddisfacenti o non sufficientemente progettuali, ci portano a considerare soluzioni e cambiamenti del tipo “lo lascio o non lo lascio?”.
 
Anche se l’esito finale può apparire univoco: “o rimango con il partner o lo lascio” in realtà, i percorsi di maturazione di questa scelta rispecchiano la nostra unicità e complessità come persone e come coppia.
 
Molte persone soprattutto donne mi chiedono cos’è “l’Amore” come concetto secondo la cultura scientifica. Come se il confronto fra la loro idea di “Amore” e la definizione da manuale potesse facilitare loro la scelta di continuare o meno con il partner.
 
Credo che una scelta così importante coinvolga ciascuno dei partner e chi gli sta affettivamente vicino, a livelli troppo profondi da poter semplificare il tutto con un confronto razionale fra i vissuti e con fredde definizioni da manuale.
 
All’inizio di una relazione sentimentale, durante l’innamoramento, il partner viene investito di una vasta gamma di aspettative, illusioni, desideri nascosti e questo rappresenta il punto di convergenza finale di una lunga ricerca iniziata con il primo amore.
 
Poi passano i mesi e gli anni e nella coppia si può verificare il fenomeno per cui entrambi i partner si comunicano illusoriamente i reciproci bisogni ed aspettative continuando in realtà a non conoscersi per quello che veramente sono uno rispetto all’altra. È come se andassero sì avanti, ma per due strade parallele o divergenti, pur nella convinzione (errata) di percorrere la stessa strada insieme.
 
Durante una crisi di coppia, può essere utile nel decidere il da farsi, considerare in maniera più obiettiva possibile, come abbiamo vissuto sino ad ora con lui o lei, come viviamo e come crediamo di poter vivere in futuro. I momenti di insoddisfazione, disagio emotivo, delusione e disillusione caratterizzano, in maniera diversa per qualità ed intensità, ogni coppia anche quelle più coese e sane.
 
Credo che fra i criteri fondamentali per decidere se continuare o meno una storia d’amore ci sia quello di capire se la persona che abbiamo vicino risponda alla realizzazione attuale o potenziale della maggior parte dei bisogni che consideriamo importanti per la stabilità e qualità della vita di coppia. E viceversa.
 
Fra i bisogni relazionali in una storia amorosa ricordo la seguente lista che non è completa e le sue varie voci non sono in ordine di importanza:
Avere…

                   

una prospettiva di vita in comune con una persona affettivamente importante;
                  

qualcuno che non pretende niente da te;
                      
un contatto corporeo di affettuosità e sessualità;
                  

compagnia e poter fare alcune attività insieme;
                      

una persona di cui potersi fidare e con cui potersi confidare;
                       

una persona che ti aiuta nella gestione dei rapporti con gli altri (familiari, amicali e di lavoro);
                        
una persona con cui sfogarsi, capace di consolare quando ci si sente giù;
                    
una persona che ci fa ridere e divertire;
                      
una persona che ti sostiene nella realizzazione di progetti personali e di coppia;                    

 
una persona che ti aiuta a dare un senso alla vita;
                       
una persona con cui poter fare figli ed educarli, crescerli insieme;

 

Condividere…

                    
le responsabilità, la gestione delle faccende domestiche, le spese, la gestione di familiari poco autosufficienti;

 
Ricevere …
                    
supporto nel prendere decisioni importanti individuali, di coppia e familiari;
attenzioni, parole affettuose;
 
Stare …
  • insieme con qualcuno con cui è facile spiegarsi;

  •  insieme con una persona attraente, intelligente, colta, ecc.;
  • insieme con una persona che intende la vita come la intendi tu;
  • insieme con una persona che ha gusti simili ai tuoi;

  •  insieme a una persona che ha ideali e credenze simili alle tue;

  •  insieme a una persona che ha interessi simili ai tuoi;
 

Sentirsi…

accettati ed apprezzati per quello che si è;
 protetti, sicuri;
compresi dall’altro;
 
Conoscendo verosimilmente i propri e gli altrui bisogni in un certo momento della vita di relazione, ciascuno può, in via del tutto preliminare, verificare anche parzialmente la propria affinità di coppia.
 
Gli stessi bisogni che contribuivano a tenere insieme due partner in un certo momento della vita, in altri momenti potrebbero condizionare un distanziamento o una separazione.
 
Uno dei “segreti” per migliorarsi continuamente come coppia sta proprio nel riuscire a comunicare i propri bisogni al partner e, allo stesso tempo, comprendere quelli altrui, adattandosi agli inevitabili cambiamenti nel tempo.
 
Non sempre il riconoscimento delle dissonanze e delle congruenze fra i nostri e gli altrui bisogni sono sufficienti per poter decidere il da farsi, ma posso essere un primo passo.
 
Questo modo di procedere è più probabile che dia i suoi frutti se entrambi i partner sono motivati a farlo come una sorta di gioco di coppia e non con l’ansia e l’aspettativa di conoscere finalmente la “verità”.
 
Nelle situazioni relazionali più critiche e difficili, nelle coppie più conflittuali e nelle situazioni a rischio di separazione, è auspicabile chiedere sostegno e consulenza ad uno specialista della coppia proprio per minimizzare i disagi che comunque una maggiore consapevolezza dei reciproci bisogni potrebbe comportare.