Seduzione

Tratto da articolo pubblicato il 08.09.2012 su RIMINI DONNA, RD Editore da Rimini Comunicazione srl

scritto dal Dr.Andrea Ronconi Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo a Rimini "Seduzione"

 

Sedurre deriva dal  latino “seducere” che significa “portare, condurre a se”.


Da questa definizione etimologica si intuiscono i motivi per cui lo studio sulla seduzione abbia riscontrato, nei ultimi secoli di storia, interesse in molte persone ed interrogato tanti uomini di scienza e cultura.

I meccanismi specifici che sono alla base degli atteggiamenti seduttivi si differenziano per una serie di caratteristiche individuali che sono legate alla personalità, al genere e all’orientamento sessuale prevalente. Questi atteggiamenti sono sensibili anche alla predisposizione, motivazione e quindi alla disponibilità, in un dato momento della vita, a farsi sedurre dall’altro.


L’uomo e la donna sono sedotti e seducono in maniera differente.


Lei preferisce temporeggiare, attendere, lasciarlo in sospeso nel silenzio di una risposta emotiva tenuta dentro di sé e non ancora comunicata.


Solo quando la donna reputa che sia arrivato il momento “più opportuno” ammetterà il suo coinvolgimento emotivo ed affettivo, facendolo comunque in maniera sottile e sfumata. La donna decide di farlo entrare, accogliendolo prima di tutto nella propria mente e nel proprio cuore.


Lui invece privilegerà l’azione, il tutto e subito senza attese, attivarsi direttamente e senza mostrare incertezze. Le parole di lui, con le avances tipiche di ogni corteggiamento, compensano le attese, la passività e i silenzi di lei.


Negli ultimi anni i cambiamenti delle modalità di corteggiamento legate ai ruoli di genere sono cambiati sia per gli uni che per le altre, provocando disorientamento e non poche difficoltà sia nelle ragazze (che si sono dovute cimentare in ruoli più attivi) che nei ragazzi (che avrebbero adottato strategie seduttive meno dirette ed attive).


Spesso alla base di un’esperienza frustrante e conflittuale di un incontro può esserci la semplice incomprensione di queste differenze di approccio fra gli uomini e le donne. La seduzione è un processo che si dispiega fra due persone è quindi uno scambio relazionale complesso non riducibile a fattori e determinanti esclusivamente individuali.


La seduzione è il complesso risultato, in continuo divenire, di azioni e reazioni, comunicazioni e risposte, desideri ed aspettative. La maggioranza delle donne considerano condizioni seducenti: il livello d’istruzione, il successo sociale-lavorativo e lo status economico.


La presenza di questi fattori aumenterebbe le probabilità di assicurare loro protezione e benessere familiare. A primo acchito, nella maggioranza dei uomini, il ritrovamento in una donna dell’avvenenza fisica ed estetica (simmetria del viso, peso forma, tonicità dei parti più rotondeggianti, ecc.) favorirebbe la messa in atto di quell’insieme di comportamenti e comunicazioni conosciuti comunemente come “corteggiamento”.


Questo non significa che per gli uomini il livello di istruzione di una donna, la capacità di comunicare i propri bisogni e difficoltà, il successo lavorativo, ecc. non siano fattori importanti nella seduzione, ma sembra che, almeno in un primo momento dell’approccio, la bellezza sia la caratteristica avente un ruolo determinante nella scelta di iniziare o meno il corteggiamento.


Anche per le donne possono essere considerati elementi di sex appeal la bellezza del viso, l’altezza, la massa e la definizione muscolare ecc. anche se riconosciuti, dalla maggioranza di loro meno fondamentali all’interno di un gioco di seduzione finalizzato a un rapporto stabile e affettivamente importante.


Le donne sembrano sessualmente più attratte da uomini con un timbro di voce più grave (nei maschi la voce è più grave di 1/8 rispetto a quella delle femmine). Mentre gli uomini tenderebbero a preferire le voci più giovani poiché essere giovani implica avere maggiori probabilità che esse siano anche fisicamente più attraenti e fertili. La seduzione è parte integrante del corteggiamento che è definibile come tale solo quando è accolto ed accettato consapevolmente dall’altro, altrimenti sarebbe un comportamento aggressivo e psicologicamente nocivo alla persona oggetto di eccessive avances non desiderate.


Ci sono persone che mettono in atto atteggiamenti e comportamenti seduttivi e non sanno di farlo, senza un’ intenzione consapevole. Non tutti infatti hanno la stessa capacità di discriminare se, quando, come e quanto loro stessi e/o la persona con cui stanno interagendo stiano seducendo. E’importante riconoscere queste tendenze e gestirle al meglio poiché possono spiegare come e perché ad esempio, quella o quell’altra persona ha nel tempo sviluppato aspettative o peggio pretese di natura sessuale, affettiva e relazionale.


Nell’interagire con l’altro sesso mandiamo e riceviamo una moltitudine di segnali e messaggi che non si limitano alla comunicazione verbale: il tono e il ritmo dell’eloquio, lo sguardo (contatto oculare), la postura, vestirsi in certo modo piuttosto che in un altro, la prossemica (vicinanza o lontananza fisica fra noi e l’altro), ecc. Tutti questi aspetti meriterebbero una analisi accurata nello studio del loro ruolo seduttivo all’interno di una relazione fra un uomo e una donna.


Come psicosessuologo ritengo possibile poter apprendere nuove strategie per migliorare le proprie potenzialità seduttive.


Ciononostante, credo che la modalità emotivamente più piena per sedurre in amore, sia quella che si realizza con tutti i limiti e le imperfezioni del nostro modo di essere attraverso la nostra spontaneità liberata dal desiderio e dall’attrazione per quella specifica persona in quel determinato momento della vita.


La seduzione è anche creatività se ci permettiamo “il rischio” di scoprirci imperfetti (o perfettamente umani) lasciandoci travolgere dalle emozioni del momento.